In un mondo in cui ogni immagine può essere replicata all’infinito, quale significato ha ancora l’arte? L’opera non corre il rischio di veder venir meno la sua unicità? Cosa comporta
In un mondo in cui ogni immagine può essere replicata all’infinito, quale significato ha ancora l’arte? L’opera non corre il rischio di veder venir meno la sua unicità? Cosa comporta la perdita dell’aura, come la definisce Walter Benjamin, e come cambia il rapporto tra spettatore e opera? Che funzione assume l’arte nell’epoca della cultura di massa?
A queste domande tenta di rispondere Benjamin nel celebre saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”scritto negli anni ’30 del ‘900, indagando gli intrecci tra arte, tecnica e i nuovi scenari politici segnati dall’avvento dei totalitarismi.