
Tra i libri “che si debbono fuggire” nell’educazione letteraria di una gentildonna “le novelle del Boccaccio terranno il primo”, tuonava Lodovico Dolce nel suo trattato sull’istruzione delle donne nel 1553.
Tra i libri “che si debbono fuggire” nell’educazione letteraria di una gentildonna “le novelle del Boccaccio terranno il primo”, tuonava Lodovico Dolce nel suo trattato sull’istruzione delle donne nel 1553.
E invece il panorama delle voci di poetesse nei primi decenni del Cinquecento è vivo e polimorfo: nobildonne e meretrici scrivono versi sapienti su amore, spiritualità e sensualità, alla conquista di libertà e salvezza nella letteratura.
Un breve percorso di letture da Vittoria Colonna (1492-1547), Gaspara Stampa (1523-1554) e Veronica Franco (1546-1591),
chiuso dall’analisi di un capolavoro del grande Tiziano (1489 circa-1575) a cura del prof. Paolo Vitali.